Giorno 1: Sotto un Cielo di Piombo (Torino – Mantova)
Il 17 aprile, invece di un caldo abbraccio solare, Torino ci ha salutato con un diluvio universale. Lasciavamo la città alle 16:30. Le gocce sul parabrezza di Camillo non hanno spento il nostro entusiasmo, ma hanno aggiunto un tocco di drammaticità all’inizio della nostra avventura verso la storica Mantova, distante 289 chilometri di autostrada.
Il nastro d’asfalto si è snodato sotto un cielo grigio ardesia, con la pioggia che batteva sul tetto di Camillo, creando una sorta di colonna sonora del nostro viaggio. I paesaggi che scorrevano fuori dal finestrino avevano una tonalità diversa, satura e intensa. I campi, bagnati e lucidi e allagati, riflettevano la luce plumbea del cielo, mentre le sagome lontane delle montagne si stagliavano avvolte in una bruma suggestiva.
All’interno di Camillo, l’atmosfera era accogliente e protettiva. Il suono della pioggia creava un senso di intimità, quasi un bozzolo caldo e asciutto che ci isolava dal mondo esterno. La comodità del nostro camper si è rivelata ancora più preziosa in queste condizioni meteorologiche avverse, offrendoci un rifugio confortevole dove poter sorseggiare una bevanda calda e goderci il viaggio senza il disagio di dover affrontare la pioggia all’aperto.
I chilometri sono scivolati via sotto il segno dell’acqua, con i tergicristalli che danzavano incessantemente sul parabrezza. Le chiacchiere si sono fatte più sommesse, quasi sussurrate, accompagnate dal tamburellare costante della pioggia. Ogni luce dei fari che incrociavamo nella penombra autostradale era un piccolo faro nella notte umida.
Alle 20:30, le luci di Guidarlo, un paese vicino Mantova hanno fatto capolino attraverso il velo di pioggia, un benvenuto luminoso in una serata umida. Abbiamo trovato un rifugio tranquillo per Camillo, dove le gocce continuavano a cadere, creando un’atmosfera ovattata. La cena, preparata nel caldo della nostra cucina mobile, ha avuto un sapore ancora più confortante, un piccolo piacere in una giornata grigia. La prima notte a bordo di Camillo, cullati dal suono della pioggia, si è trasformata in un’esperienza quasi meditativa, un contatto primordiale con la forza della natura.
Giorno 2: Un’Odissea Liquida nel Cuore delle Alpi (Mantova – Brennero)
Il secondo giorno si è svegliato con lo stesso cielo piangente del precedente. Nonostante ciò, il nostro spirito avventuroso non si è spento. Dopo una colazione al caldo di Camillo, abbiamo salutato Guidarooo, pronti ad affrontare i 255 chilometri che ci separavano dal Brennero, scegliendo la strada statale, desiderosi di scoprire il volto di un’Italia bagnata e intensa.
Abbandonando la pianura, il paesaggio si è trasformato sotto una luce umida e vibrante. Le colline, sferzate dalla pioggia, mostravano una vegetazione lussureggiante, con i colori amplificati dall’acqua. I borghi antichi, avvolti in una nebbiolina spessa, sembravano ancora più carichi di mistero e di storie sussurrate dal vento e dalla pioggia.
Guidare lungo queste strade è stata un’esperienza quasi surreale. Il profumo della terra bagnata si mescolava all’aria fresca e umida, creando un’atmosfera unica. La pioggia, a tratti più intensa, a tratti più leggera, disegnava veli liquidi sui finestrini, trasformando il paesaggio in un acquerello in movimento. Il ritmo più lento ci ha permesso di notare dettagli che altrimenti sarebbero sfuggiti: le gocce che scivolavano sulle foglie, i ruscelli gonfi d’acqua che scorrevano impetuosi, le montagne che si ergevano maestose, le loro cime spesso avvolte nelle nuvole basse.
La sosta per la spesa, sotto la protezione degli ombrelli, ci ha permesso di scoprire un’Italia resiliente, dove la vita continuava nonostante il tempo avverso. Il supermercato era un tripudio di colori vivaci che contrastavano con il grigio del cielo, e l’accoglienza della gente del posto era ancora più calorosa, quasi un modo per compensare il freddo umido. Anche il rifornimento di gasolio è stato un breve intermezzo bagnato, ma comunque parte integrante della nostra avventura.
Man mano che ci avvicinavamo al Brennero, la pioggia si faceva più insistente, quasi a voler mettere alla prova la nostra determinazione. Le montagne si ergevano imponenti, le loro pendici percorse da rivoli d’acqua scintillante. La vegetazione alpina, satura di umidità, emanava un profumo intenso e selvaggio. Ogni tornante era una sfida, una curva bagnata che richiedeva attenzione e prudenza, ma che allo stesso tempo offriva scorci di una bellezza potente e primordiale.
Le otto ore di viaggio su strade statali, sotto il costante battito della pioggia, sono diventate un’epopea liquida. L’arrivo al Brennero, alle 18:00, è stato quasi una vittoria contro gli elementi. Ci siamo trovati di fronte a un confine avvolto nella nebbia e nella pioggia, un luogo dove la forza della natura si faceva sentire in tutta la sua intensità.
Parcheggiare Camillo con la vista delle Alpi avvolte nel mistero della pioggia e della nebbia è stata un’emozione intensa. Ci siamo sentiti piccoli, ma anche incredibilmente tenaci, capaci di affrontare un viaggio impegnativo senza perdere l’entusiasmo. La cena, preparata nel nostro caldo rifugio mobile, ha avuto il sapore della conquista, un pasto caldo e confortante dopo una giornata di sfide.